Vado al Root e trovo, fra le altre cose, il laboratorio didattico Marco “Campo” Campori , un luogo dedicato allo scambio di competenze e alla collaborazione, dove le persone che amano costruire, i cosiddetti makers, possono ritrovarsi per predisporre nuovi progetti. Si tratta di un ambiente che, tramite la sua dotazione di macchinari, attrezzature e strumentazioni, consente a coloro che lo frequentano di inventare e costruire nuove meraviglie, ma anche di riparare e conservare restituendo nuova vita ad oggetti che altrimenti finirebbero in discarica. I suoi 70 metri quadri di superficie permettono di organizzare corsi di meccanica ed elettronica per piccoli gruppi di persone.

Mi chiedo allora, come hai fatto ad arrivare anche qui?

È rimasto qualche luogo in zona che non porta il tuo nome?

Hai portato aiuto e consolazione nelle situazioni più difficili a uomini, donne, bambini, a comunità intere.

Vengono organizzati eventi, concerti, tornei, fatte donazioni, che portano il tuo nome; ci sono persone che non ti hanno mai conosciuto eppure ti sono estremamente grate per ciò che hai fatto per loro, persone che ti ringraziano e si commuovono pensandoti pur non avendoti mai conosciuto.

Anche noi siamo fra questi, anche noi non sappiamo chi sei se non attraverso i racconti commossi di tuo padre che, dopo aver conosciuto il dolore più grande che un uomo possa sperimentare, continua a vivere attraverso te. Ed è proprio per questo che il nostro laboratorio porta il tuo nome, il nome di un angelo!

M.M.